I rischi associati alle terapie fisiche

La crescente diffusione delle apparecchiature elettromedicali nella pratica riabilitativa ha fatto emergere una serie di criticità e rischi, sia per gli operatori che per i PZ sottoposti a tali forme di trattamento fisico.

La crescente diffusione delle apparecchiature elettromedicali nella pratica riabilitativa ha fatto emergere una serie di criticità e rischi, sia per gli operatori che per i PZ sottoposti a tali forme di trattamento fisico.

Tra i primi aspetti da considerare vi è la scarsa attenzione alla documentazione (manuale, dichiarazione di conformità CE) ed alle prescrizioni del fabbricante in essa riportata (esempio classico: manutenzione periodica, verifiche di sicurezza, etc).

Ulteriore aspetto fondamentale è l’abitudine ad accorciare i tempi di trattamento, semplicemente aumentando la potenza e facendo i trattamenti con cadenza quotidiana, il tutto per aumentare la produttività.

tecarterapia

Infine la tendenza ad effettuare trattamenti con mezzi fisici e contemporanea mobilizzazione (es.: massaggio tecarterapico), alterando il regolare percorso delle energie erogate dall’apparecchio e destinate esclusivamente al PZ e non anche all’operatore.

Dando per scontati gli aspetti normativi (D.Lgs 81/2008, etc) e le interazioni tra terapia fisica e farmaci, abbiamo realizzato due tabelle, distintamente per operatori (medici e fisioterapisti) e per PZ, allo scopo di raccogliere sia i principali rischi associati alle terapie strumentali, che i mezzi e modi per ridurre o azzerare gli stessi.

In maniera molto riduttiva, i rischi per gli operatori sono legati ai contatti indiretti ed all’assorbimento dell’inquinamento elettromagnetico generato dalle apparecchiature accese (anche se non in erogazione), mentre i rischi per i PZ sono legati maggiormente al contatto diretto con applicatori ed apparecchiature.

Se è nota l’interazione tra energie fisiche e tessuti umani, in condizioni patologiche, altrettanto non avviene nel caso di esposizioni al di fuori del “circuito paziente”, che spesso riguardano gli operatori sanitari, quali:

circuito paziente corretto

Esempio di circuito paziente corretto, senza contatto tra operatore e paziente o applicatori

  • Esposizione diretta, ovvero con contatto fisico 
  • Esposizione indiretta, ovvero per proiezione o dispersione a distanza
  • Esposizione a basso livello cumulativa            
  • Esposizione ad alto livello

Ciò è dovuto alla estrema variabilità delle condizioni in cui un operatore interferisce con l’applicazione delle energie fisiche durante il trattamento.

Ben diversi saranno i danni potenziali derivanti da una esposizione controllata e limitata nel tempo ad un tessuto “bersaglio”, come avviene nel caso del paziente in trattamento, rispetto a quello che avviene nel terapista che, volente o nolente, assorbe varie forme di energia per periodi prolungati, sia pure a livello basso, ma tale da raggiungere, nel tempo, livelli rilevanti.

In questi casi, stante l’assenza di dati precisi sulla esposizione cronica ai campi elettromagnetici, elenchiamo alcuni rischi per gli operatori professionali, suddivisi in base alle apparecchiature più diffuse.

TerapiaRischio direttoRischio indirettoMisura di prevenzione/riduzione
Elettrostimolazione
muscolare,
TENS
Contrazione tetanica,
ustione,
shock elettrico
Caduta da shock,
Infezioni cutanee
– Evitare il contatto con elettrodi e/o PZ quando l’erogazione è attiva.
– Evitare di applicare due terapie fisiche sullo stesso PZ.
– Disinfettare elettrodi, cavi, fasce elastiche e cavi.
– Usare nastro di carta per il fissaggio degli elettrodi.
– Usare lettini e carrelli isolanti.
JonoforesiUstione,
shock elettrico
Caduta da shock, Infezioni cutanee– Evitare il contatto con elettrodi e/o PZ quando l’erogazione è attiva.
– Evitare di applicare due terapie fisiche sullo stesso PZ.
– Disinfettare elettrodi, cavi, fasce elastiche.
– Usare nastro di carta per il fissaggio degli elettrodi.
– Usare lettini e carrelli isolanti.
UltrasuonoTraumi meccanici, ustioniInfezioni cutanee– Evitare il contatto con il PZ e con la parte emittente del manipolo, durante il trattamento.
– Disinfettare manipolo, cavo ed accessori dopo ogni trattamento.
Laser, HILT, LLLTUstione, lesione oculareInfezioni cutanee– Utilizzare gli occhiali protettivi ed i DPI relativi.
– Disinfezione manipoli ed accessori.
– Rimuovere superfici riflettenti.
– Eliminare materiali infiammabili.
Magneto B.F.
Regeno
CEMP
Magneto A.F.
Infezioni cutanee– Disinfettare lettino ed applicatori.
– Posizionare l’apparecchio in box separato.
Diatermia
Radiofrequenza
Ustione,
shock elettrico
Caduta da shock,
Infezioni cutanee
– Evitare il contatto con elettrodi e/o PZ quando l’erogazione è attiva.
– Evitare di applicare due terapie fisiche sullo stesso PZ.
– Disinfettare elettrodi, cavi, fasce elastiche.
– Usare lettini e carrelli isolanti.

A seguire, elenchiamo alcuni rischi per i pazienti sottoposti ai trattamenti fisici, suddivisi in base ai dispositivi:

TerapiaRischio direttoRischio indirettoMisura di prevenzione/riduzione
Elettrostimolazione
muscolare,
TENS
Contrazione tetanica,
ustione,
shock elettrico
Infezioni cutanee– Verificare la funzionalità degli elettrodi ed il perfetto accoppiamento ai muscoli.
– Verificare il corretto funzionamento di cavi e connettori.
– Evitare di applicare due terapie fisiche sullo stesso PZ.
– Disinfettare elettrodi, cavi, fasce elastiche dopo ogni trattamento.
– Eventualmente usare nastro di carta per il fissaggio degli elettrodi.
– Usare lettini e carrelli isolanti.
JonoforesiUstione,
shock elettrico
Infezioni cutanee– Verificare la corretta idratazione delle spugnette ed il perfetto accoppiamento degli elettrodi ai tessuti.
– Verificare il funzionamento di cavi, elettrodi e connettori.
– Evitare di applicare due terapie fisiche sullo stesso PZ.
– Disinfettare elettrodi, cavi, fasce elastiche.
– Usare nastro di carta per il fissaggio degli elettrodi.
– Usare lettini e carrelli isolanti.
– Regolare la corrente in uscita a < 1mA/cm2
UltrasuonoTraumi meccanici, ustioniInfezioni cutanee– Evitare il trattamento di vene varicose o capillari.
– Verificare il perfetto accoppiamento con i tessuti tramite apposito gel, in quantità adeguata.
– Disinfettare manipolo, cavo ed accessori dopo ogni trattamento.
Laser, HILT, LLLTUstione, lesione oculareInfezioni cutanee– Utilizzare gli occhiali protettivi ed i DPI relativi.
– Rimuovere specchi, materiali infiammabili (incluso abbigliamento) e superfici riflettenti nel locale.
– Disinfettare manipolo, cavo ed accessori dopo ogni trattamento.
– Pulire la lente terminale periodicamente.
Magneto B.F.
Regeno
CEMP
Magneto A.F.
Infezioni cutanee– Disinfettare lettino ed applicatori
– Posizionare l’apparecchio in box separato da altre apparecchiature.
– Verificare l’efficienza ed integrità degli applicatori.
Diatermia
Radiofrequenza
Ustione,
shock elettrico
Caduta da shock,
Infezioni cutanee
– Evitare il contatto con elettrodi e/o PZ quando l’erogazione è attiva.
– Evitare di applicare due terapie fisiche sullo stesso PZ.
– Disinfettare elettrodi, cavi, fasce elastiche.
– Usare lettini e carrelli isolanti.
– Rimuovere smartband, smartwatch dalle vicinanze delle zone trattate.

Ricordiamo che ogni trattamento deve essere personalizzato e parametrizzato in base alla condizione del PZ e che i protocolli memorizzati sono una “guida statistica” orientativa, certamente “comoda”, ma assolutamente generica.

Il marketing spinge molto sulla presenza di protocolli preimpostati, purtroppo questo è un modo per diseducare gli operatori ad osservare la reazione del PZ e regolare i parametri di conseguenza; in realtà il trattamento strumentale è OPERATORE E PAZIENTE – CENTRICO, non MACCHINARIO – CENTRICO.

In conclusione, per ridurre i rischi, fondamentale è l’effettuazione delle verifiche di sicurezza elettrica periodiche, oltre all’ attenersi RIGOROSAMENTE alle indicazioni presenti nei manuali d’uso, tralasciando le “mode” ed il marketing e supervisionando il trattamento strumentale accanto al PZ, senza fretta.

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